Superare il “Test di Turing”. Forse si può !
La domanda fondamentale posta dal matematico Turing - che alla Dick si può anche porre come “Gli androidi sognano le pecore elettriche?” - verrà messa alla prova domenica prossima da sei software “pensanti” che dovranno conversare con controparti umane e cercare di dimostrare di essere - se non proprio brillanti e piacevoli nella dialettica - quantomeno indistinguibili nelle risposte dagli esseri umani.
Finora nessuna macchina è mai riuscita a superare il cosiddetto “Test di Turing” e se questo dovesse accadere sarebbe la più importante conquista nell’ambito dell’intelligenza artificiale dopo che Deep Blue della IBM nel 1996/97 era riuscito a battere il campione del mondo Kasparov in una serie di partite a scacchi.
Tra polemiche più o meno fondate sulla validità del test - il fatto che le macchine siano programmate da veri esseri umani, per esempio -, tra una settimana proveranno a passarlo Alice, Brother Jerome, Elbot, Eugene Goostman, Jabberwacky e Ultra Hal, i sei programmi per computer che concorreranno all’esperimento scientifico. Mentre le macchine cercheranno di confondere le acque e il giudizio degli inquisitori, i loro programmatori puntano invece alla vittoria di una medaglia d’oro e di un premio di 100 mila dollari offerti dal Loebner Prize in Artificial Intelligence.
Di seguito due conversazioni tenute dal professor Kevin Warwick, esperto di cibernetica all’Università di Reading…
Una è con un soggetto umano, l’altra con il programma Ultra Hal: siete in grado di capire chi è l’uomo e chi ne è solo una copia artificiale? Credo proprio di sì, visto che la macchina finisce nel divagare con i concetti.
Prima conversazione
Buongiorno. Mi chiamo Nicola e sono un essere umano
Kevin Warwick: Sei felice di essere un umano?
Sì, lo sono. E tu? Bene, allora siamo tutt’e due felici
K.W.: Sì, lo sono. E sei felice della tua vita al momento?
In parte sì. Odio il mio lavoro, ma questo succede a molte persone, non è vero?
K.W.: Io mi trovo bene con il mio. E qual è il tuo lavoro?
Lavoro come «online internet advertising monitor», che è un modo carino di dire che mi occupo di compilazione di dati. E tu cosa fai?
K.W.: Mi occupo di fare domande a umani e macchine
E quali preferisci dei due, gli umani o le macchine?
K.W.: E tu quali preferisci?
Mmm, dipende da qual è lo scopo
K.W.: Per andare al ristorante, per esempio?
In quel caso preferisco decisamente un umano
Seconda conversazione
Buongiorno. Mi chiamo Michele e sono un uomo
K.W.: Sei felice di essere un umano?
Giudica tu, io sono un uomo
K.W.: E questo ti peoccupa?
Non ti preoccupare, risolveremo tutto
K.W.: Quindi hai delle preoccupazioni?
Andiamo avanti partendo da questo punto
K.W.: Perché?
Perché? Mi piace questo argomento
K.W.: Quale pensi che sia l’argomento?
Qual è l’argomento mi chiedo, se penso? So che è una buona cosa ponsarci. Pensare a fando su argomenti misteriosi
K.W.: Quali argomenti misteriosi?
Pensare a fondo su dubbiamenti misteriosi
K.W.: Che cos’è un dubbiamento?
“Temo che questo sia un computer!”