Superare il “Test di Turing”. Forse si può !
La domanda fondamentale posta dal matematico Turing - che alla Dick si può anche porre come “Gli androidi sognano le pecore elettriche?” - verrà messa alla prova domenica prossima da sei software “pensanti” che dovranno conversare con controparti umane e cercare di dimostrare di essere - se non proprio brillanti e piacevoli nella dialettica - quantomeno indistinguibili nelle risposte dagli esseri umani.
Finora nessuna macchina è mai riuscita a superare il cosiddetto “Test di Turing” e se questo dovesse accadere sarebbe la più importante conquista nell’ambito dell’intelligenza artificiale dopo che Deep Blue della IBM nel 1996/97 era riuscito a battere il campione del mondo Kasparov in una serie di partite a scacchi.
Tra polemiche più o meno fondate sulla validità del test - il fatto che le macchine siano programmate da veri esseri umani, per esempio -, tra una settimana proveranno a passarlo Alice, Brother Jerome, Elbot, Eugene Goostman, Jabberwacky e Ultra Hal, i sei programmi per computer che concorreranno all’esperimento scientifico. Mentre le macchine cercheranno di confondere le acque e il giudizio degli inquisitori, i loro programmatori puntano invece alla vittoria di una medaglia d’oro e di un premio di 100 mila dollari offerti dal Loebner Prize in Artificial Intelligence.
Di seguito due conversazioni tenute dal professor Kevin Warwick, esperto di cibernetica all’Università di Reading…